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Molto presto dovrai rinunciare al contante, ti piaccia o no. E il Fisco sa come costringerti a farlo, a cominciare dai tuoi profili social

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Giulia Belardinelli

Per via dell’emergenza sanitaria, ma soprattutto della lotta indetta dal Governo contro l’evasione fiscale, sono aumentanti moltissimo i pagamenti tracciabili. Sembra che per i contanti non ci sia futuro.

La pandemia ha causato la chiusura forzata di moltissimi esercizi e attività commerciali, aumentando notevolmente la pratica degli acquisti online. Inoltre, anche per rispettare la distanza di sicurezza e limitare i contatti, fin da subito sono stati raccomandati i pagamenti tramite bancomat o carta di credito. Le abitudini degli italiani sono cambiate e l’utilizzo di sistemi di pagamento cashless sono sempre più utilizzati, favoriti anche dal Governo che, da semplici raccomandazioni, è passato ad azioni sicure e decise mirate a  disincentivare l’utilizzo dei contanti. La lotta contro l’evasione fiscale, nell’ultimo periodo, è stata rafforzata grazie all’inserimento di varie misure, tra cui anche il cashback.

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Il fine del decreto n. 124/2019, collegato alla Legge di Bilancio, è proprio quello di vincere la battaglia contro l’evasione. Infatti, un’ultima decisione in tal senso è stata quella di abbassare di nuovo la soglia per cui è consentito pagare in contanti. Il limite per poter pagare con i contanti era stato fissato a 3.000 euro ma, da luglio 2020, la soglia si è abbassata a 2.000 euro. L’obiettivo è quello di arrivare a gennaio 2022 con un limite di 1.000 euro. In ogni caso, la normativa attuale prevede che non sia possibile pagare, nella stessa giornata e allo stesso soggetto, un importo in contanti pari o superiore a 2.000 euro. Da questo limite in poi, ogni pagamento deve avvenire tramite strumenti tracciabili, come ad esempio carta di credito o bonifico. Oltre a questo l’Agenzia delle entrate ha la facoltà di passare in rassegna tutte le spese che superano il 20% del reddito dichiarato dai cittadini, per scovare le entrate in nero.

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Le sanzioni per chi non rispetta i limiti

Per chi non rispetta il limite dei 2.000 euro, dall’1 luglio 2020 sono già in atto delle sanzioni piuttosto salate, che in alcuni casi hanno raggiunto i 50.000 euro. La sanzione viene commisurata in base all’importo della violazione commessa. Ecco perché ormai risulta impossibile pagare in contanti qualsiasi servizio o bene costoso: auto, lavori di casa e addirittura le spese per il dentista sono off limits. Una soluzione può essere quella di rateizzare i pagamenti, ma c’è da ricordare che se si vuole usufruire della detrazione fiscale il pagamento tracciabile è d’obbligo.

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