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Covid, sei entrato in contatto con un positivo? Devi andare in quarantena anche se sei vaccinato. E non avrai nessuna indennità INPS

Published by
Giulia Belardinelli

Ormai è confermato, se si incontra un positivo al Covid-19 c’è l’obbligo di quarantena, anche se si è vaccinati. Manca però il riconoscimento della quarantena come periodo di malattia.

Tutti i vaccinati che sono entrati in contatto con qualcuno positivo al Covid-19 avranno un obbligo di quarantena di 7 giorni, invece di 10. Al termine di questo periodo si dovrà  effettuare un tampone molecolare. Queste sono le nuove norme che del Cts, che sono già state comunicate dal Ministero della Salute. Proprio a questo proposito l’Inps è tornato a far discutere in merito al periodo di assenza dal lavoro dovuto alla quarantena. L’ente per il lavoro ha mandato un messaggio il 6 agosto 2021,  aggiornando le proprie regole e facendo chiarezza. 

All’inizio della pandemia la quarantena è sempre stata sempre equiparata alla malattia, anche nel caso in cui il lavoratore non fosse positivo al Covid. Oggi si chiarisce che, purtroppo, non funziona più cosi. Non ci sarà nessuna indennità da parte dall’Inps per la quarantena di coloro che non risultano positivi, ma che ovviamente sono obbligati a restare a casa. 

Leggi anche: Covid, annuncio determinante del Governo: cosa accadrà ai tamponi

Con il messaggio 2842/2021 si chiarisce come la copertura previdenziale sarà prevista solo per coloro che hanno una certificazione redatta dal medico, che prescrive la quarantena. Questa decisione deriva dal fatto che l’Istituto ha dovuto attenersi alle nuove misure imposte dal Governo, che ha fissato uno stanziamento di 663,1 milioni di euro. Le eccezioni si verificano solo in caso di riconoscimento di grave disabilità, oppure in caso di certificato che attesti una condizione da immunodepressione. Quest’anno chi viene a contatto con un positivo è costretto a osservare un periodo di quarantena, in più non potrà contare sulla copertura previdenziale da parte dell’Inps.

Il lavoratore potrà prendere accordi con il proprio datore di lavoro, per capire come meglio gestire questa situazione. Si potrebbe ipotizzare di coprire il periodo della quarantena con una settimana di smartworking. Se ciò non fosse possibile però si dovrà ricorrere ad altri strumenti: come le ferie e i permessi a disposizione del lavoratore.

Leggi anche: Sostegno alle famiglie: parte l’assegno ponte per i figli

 

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