Il governo conferma l’arrivo di nuovi ristori per le partite iva: ecco a chi aspetta e le tempistiche per presentare la domanda.
Il contributo a fondo perduto fa parte del DL Sostegni Bis approvato lo scorso 23 luglio e corre in aiuto di un comparto economico messo a dura crisi dalla pandemia. Stavolta, rispetto al passato, questa disponibilità economica messa a disposizione dal governo sarà dedicata ad alcuni settori in particolare.
Infatti il contributo sarà assegnato in base ai codici Ateco, in particolare alle guide turistiche e accompagnatori turistici ed al settore matrimoni. Il codice Ateco – ATtività ECOnomica – indica un macro-settore economico ed è stato approvato dall’ISTAT, insieme all’Agenzia delle entrate, la Camera di Commercio ed altri enti.
Entrando nel dettaglio del provvedimento si può comprendere meglio come sarà sfruttato il fondo e in quali tempi. Il primo contributo è dedicato a chi di professione svolge il ruolo di guida turistica e accompagnatore turistico, mentre il secondo è per chi invece lavora con i matrimoni. L’assegnazione e la domanda saranno appunto legati al codice Ateco della Partita Iva, ma serviranno ulteriori criteri per vedersi assegnato il denaro.
Questo contributo sarà sommabile anche altri altri ristori già arrivati e distribuiti tra tutte le partite iva, senza distinzione di codice Ateco. Non è l’unico vantaggio che arriverà nel 2021, perché è stato approvato anche il decreto attuativo per il bonus ICRO che mette a disposizione fino a 4800 euro l’anno per i liberi professionisti.
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Non sarà l’unico aiuto, visto che è stato approvato l’anno bianco fiscale, che consente l’esonero contributivo ad una serie di categorie. Entrano nel dettaglio dei nuovi ristori, questi prevedono fino a 5000 euro per i beneficiari che però non hanno ricevuto nulla dai contributi emanati nel 2020. L’assegnazione richiede come requisito l’appartenenza ai codici Ateco specifici associati però prima del 23 febbraio 2020. Inoltre serve l’abilitazione professionale, quindi un patentino di guida o accompagnatore turistico e ovviamente essere in regola con il versamento dei contribuiti.
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Un prossimo decreto attuativo fornirà informazioni sulla modalità di assegnazione, che sfrutterà un modulo online sul sito di Invitalia. Il settore matrimoni riceve invece un fondo 60 milioni e si potrà accedere in base a tre requisiti: avere una partita iva del settore, non aver superato i 50mila euro nel 2019 ed avere un fatturato 2020 che deve dimostrare perdite rispetto all’anno precedente. Sarà assegnato un importo del 30% delle perdite, mentre per chi ha aperto una partita iva in tempi recenti riceverà comunque un contributo minimo.
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