Siete sicuri che i cibi che comprate facciano bene? Vi spieghiamo come leggere e capire l’etichetta alimentare.
Non è solo una questione di “etichetta“. All’interno dell’Unione Europea è in corso una furiosa battaglia per stabilire come dovranno essere spiegati gli alimenti nelle confezioni. Da una parte c’è l’Italia che, forte della sua cultura legata al cibo, chiede etichette ragionate, che non si limitino ad esporre calorie, ingredienti, proteine, grassi e carboidrati in maniera fredda, dall’altra l’ipotesi della Francia sul famigerato “Sistema a semafori“. Quest’ultimo rischia di essere un pesante fardello, ingiustificato se non a fronte della semplice conta calorica, perché alcune alimenti davvero sani, come il Parmigiano Reggiano o l’olio extra vergine d’oliva, sarebbero etichettati con il semaforo rosso, mentre prodotti cone la Coca Cola light avrebbe il semaforo verde.
Si tratterebbe di una decisione assurda, ma per fortuna la strada del negoziato è ancora molto lunga. Intanto però ci troviamo di fronte alle etichetta attuali e sono tanti i consumatori non consapevoli, che non vogliono o non sanno leggerle. L’attuale etichettatura trae origine dal regolamento UE 1169/2011, che prevede le voci obbligatorie da inserire. Ci troviamo di fronte ad un limite, perché alcuni elementi non sono trasparenti o parzialmente nascosti. Come fare dunque a capire se un cibo fa bene o male? Basta seguire questi accorgimenti.
Etichetta alimentare, come capire se un cibo fa bene o male
Nelle etichette devono essere presenti il nome dell’alimento, l’elenco degli ingredienti, i coadiuvanti, le sostanze potenzialmente allergeniche, la quantità di ciascun ingrediente, quella totale netta, la data di scadenza, la modalità di conservazione, il nome del luogo dove è stato prodotto, il paese di origine nel caso sia in Europa o la dicitura Extra UE e la tabella nutrizionale.
Uno degli aspetti più critici è quello degli additivi. I coloranti vanno dal codice E100 a E199, i conservanti da E200 a E299, gli antiossidanti da E300 a E322, i correttori di acidità da E325 a E385, gli addensanti, emulsionanti e stabilizzanti da E400 a E495. Infine la generica voce aromi, sia naturali che artificiali.
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In questo caso vale la regole di buon senso: meno additivi sono presenti e più l’alimento è sano, per questo bisogna prestare molta attenzione. Inoltre fa guardato con cura quale zucchero è presente. Questo può essere o uno sciroppo di glucosio-fruttosio, miele, succo di mela concentrato, sciroppo di riso, sciroppo d’acero, saccarosio, fruttosio, destrosio, zucchero d’uva, succo d’agave, malto, zucchero integrale. Per quanto riguarda i grassi, attenzione a quelli idrogenati, potenzialmente più dannosi per la salute.
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Inoltre va prestata attenzione al sale. In questo caso è fortemente sconsigliato acquistare prodotti che contengono glutammato, che serve a dare sapidità.