Arriva una decisione drastica: chi non si è sottoposto alla copertura vaccinale non avrà più i tamponi gratuiti.
Siamo veramente agli sgoccioli, anche come capacità di resistenza. L’anno è stato lungo e faticoso per tutti e queste vacanze sono le più desiderate e attese degli ultimi anni. C’è il forte bisogno di staccare per mettersi alle spalle un 2021 difficile, in attesa di scoprire se dovremo prepararci ad un nuovo difficile autunno.
Le nuove disposizione stabilite dal governo impongono, a partire dal 6 agosto, una serie di limitazioni per chi non ha ancora il Green Pass. La decisione è stata presa per incentivare la popolazione alla vaccinazione, così da arrivare alla “soglia magica” dell’80% di copertura totale entro il 30 settembre.
Non sarà dunque possibile entrare in un ristorante, un cinema, oppure recarsi ad un concerto o in un teatro e partecipare ad un evento o una manifestazione senza avere il pass. Per chi non è ancora riuscito ad effettuare il vaccino non c’è alternativa al tampone, magari ripetuto più volte durante la vacanza, così da poter prendere un mezzo di trasporto e provare a fare una vacanza serena.
Covid, in Germania stop ai tamponi gratuiti per chi non è vaccinato
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Tuttavia, pur in presenza di un obbligo, in alcuni paesi europei la stretta per chi ha deciso di evitare il tampone per scelta, sta raggiungendo livelli altissimi. All’interno dell’Ue si vuole arrivare il prima possibile all’immunità di gregge e per questo in Germania si sta valutando di interrompere l’erogazione gratuita dei tamponi ai non vaccinati, così da costringerli ad una decisione sul prossimo futuro.
L’annuncio è arrivato dal ministro della Sanità Jens Spanhn, che vuole convincere a tutti i costi gli scettici Non si parla ancora di una data precisa, ma è possibile l’introduzione di questa misura restrittiva entro il mese di settembre. L’effetto vuole essere duplice: da una parte costringere chi è indeciso a prendere una decisione con il pungolo economico, dall’altra alleggerire il sistema nazionale dal costo provocato da chi è un no-vax: una misura forse estrema, ma che vuole puntare al risultato.
Al contrario in Italia i tamponi non sono gratuiti, a meno che di recarsi al pronto soccorso per un problema. Le regioni hanno però stabilito un prezzo calmierato, che varia tra i territori.
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Il prezzo è variabile e dipende dalla struttura e dal tipo: un tampone rapido costa meno di uno molecolare, ma cambia a seconda degli accordi delle regioni. Il più economico si trova in Emilia Romagna, dove è calmierato a 15 euro. Seguono Puglia, Abruzzo e Marche con 20 euro, mentre si sale a 22 in Campania, Toscana e Lazio. Per fare un tampone in Veneto e Friuli Venezia Giulia si pagano 26 euro. In Liguria addirittura c’è una forbice tra 20 e 335 euro, mentre il Piemonte ne chiede 25. Infine la più costosa è la Valle D’Aosta, con ben 35 euro. La Lombardia non è compresa nell’elenco perché vige il libero mercato: qui possono essere richiesti anche 40 euro al centro di Milano e 20 in periferia.