Vacanze 2021 amare: quest’anno viaggiare sarà più costoso

Le vacanze 2021 sono tra le più desiderate di sempre, ma dovremo sopportare il fatto che saranno le più costose: ecco le ragioni.

Vacanze 2021 più costose (foto Adobestock)
Vacanze 2021 più costose (foto Adobestock)

Abbiamo atteso un lunghissimo autunno, un infinito inverno e per ultima una primavera di attesa. Finalmente siamo arrivati ad agosto, il mese per eccellenza delle ferie italiane. Milioni di concittadini stanno preparando le valigie per le loro mete vacanziere, nella speranza di potersi godere un riposo sereno, schivando magari possibile contagio dalla variante Delta.

Questo periodo di stop rischia però di essere molto amaro, almeno stando alle previsioni dell’Unione Nazionale Consumatori, che ha elaborato gli ultimi dati Istat rilevando un forte aumento di tutti i prezzi legati proprio al turismo. Per andare in vacanza quest’anno quindi dovremo comunque pagare tutto di più, con l’ulteriore beffa del ritorno a casa, dove troveremo confermati questi rincari per quanto riguarda le attività della nostra vita quotidiana.

A salire verso l’alto sono i trasporti, come voli, navi e treni, che segnano un più 18,2% rispetto al 2020. Questo è un salasso non evitabile, a meno di sostenere un lungo viaggio con la propria auto privata. Ma anche qui arriva la stangata, causata dal repentino aumento dei carburanti, che hanno avuto una autentica impennata negli ultimi 2 mesi.

Vacanze 2021, tutti i rincari che troveremo nei luoghi di villeggiatura

Vacanze 2021 più costose (foto Adobestock)
Vacanze 2021 più costose (foto Adobestock)

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Accanto ai trasporti c’è anche il soggiorno, salito di prezzo rispetto all’anno passato: campeggi, ostelli, hotel e case vacanze saranno più cari, come del resto i pacchetti turistici. Non solo, anche i servizi che vorremo utilizzare saranno costosi, come l’accesso alle piscine, alle palestre oppure agli stabilimenti. Attenzione anche ai luoghi della cultura, come i musei, perché anche in questo caso c’è stato un aggiustamento del prezzo verso l’alto.

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La ragione di questa “stangata” è molteplice. Da una parte c’è la necessità degli operatori del turismo di compensare tutti i mancati incassi della prima metà dell’anno, ma dall’altra vanno compensati i costi dovuti al rispetto delle nuove norme sanitarie, che ovviamente comportano maggiori spese. Per quanto riguarda i viaggi invece la ragione del maggior costo è dovuta alla minore capienza prevista proprio per le norme anti-Covid. Infine non ultima, c’è da registrare una ripresa verso l’alto dell’inflazione e qui rischiamo un’amara sopresa: gli Stati Uniti hanno alzato i tassi di interesse, preludio di una ulteriore accelerazione che potrebbe arrivare da noi già in autunno.

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