Totale insuccesso per l’RC Familiare ad un anno dalla sua introduzione: le tariffe per i neopatentati costano il doppio rispetto ai genitori.
Il flop arriva dai dati raccolti nell’ultimo anno e mezzo. Il governo Conte II si era prefissato l’obiettivo di ridurre i premi assicurativi in quei territori dove i neopatentati erano fortemente penalizzati, ma il risultato è stato decisamente negativo.
l’IVASS, l’istituto di verifica del comparto assicurativo, ha confermato come la situazione, nell’ultimo trimestre di riferimento, non sia affatto cambiata. I giovani nella fascia d’età compresa tra i 18 e i 24 anni devono pagare un premio medio di 656 euro, quasi il doppio rispetto alla fascia tra i 45-59 anni, che si assesta sui 364 euro. Questo implica che l’RC Familiare non è stata applicata correttamente.
A titolo di esempio basta prendere Napoli, dove l’RC per i giovani schizza addirittura a 980 euro, ma anche in altre città italiane la situazione è simile. A Prato se ne pagano 934, Pistoia 874, Massa Carrara 847 e Firenze 819. Se la Toscana è in testa in questa classifica al contrario, il Piemonte è invece la regione più virtuosa, con prezzo più contenuti rispetto al resto del paese. Si tratta di un apparente controsenso, visto che i figli, per la legge sull’RC Familiare, dovrebbero pagare la stessa cifra dei genitori e vedersi riconosciuta la stessa classe assicurativa.
Rc Familiare, fatta la legge, trovato l’inganno (assicurativo)
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Tutto ruota sul perno interpretativo dell’art. 134 del Codice delle assicurazioni, che ha visto proprio l’anno passato un aggiornamento rispetto alla legge Bersani. Secondo la norma è possibile acquisire la classe di merito di un altro veicolo dello stesso proprietario o di un suo familiare stabilmente convivente, anche su un mezzo nuovo od usato.
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L’articolo prevede addirittura la possibilità di trasferire la classe di merito tra tipologie diverse di veicoli, ma c’è purtroppo una condizione che ha svuotato i principi contenuti. Infatti l’IVASS aveva suggerito che il passaggio alla classe migliore fosse possibile a patto di possedere un attestato di rischio senza sinistri con colpa nei 5 anni precedenti. Questo è stato interpretato dalla compagnie in maniera estensiva, rendendo impossibile per un neopatentato avere una storia assicurativa di 5 anni.