Green pass, occhio alla truffa via sms che può prosciugarti il conto

Dopo i gruppi e le varie offerte via Telegram, l’ultima truffa sul green pass arriva direttamente via sms. 

Le truffe online hanno da qualche tempo un’alleato in più: il green pass. Come ormai è noto, il certificato vaccinale sarà presto necessario per accedere ai ristoranti al chiuso, al cinema, al teatro, in palestra, ai musei, nelle sagre, negli stadi, ai congressi e ai grandi eventi. Per ottenerlo è necessario aver effettuato la vaccinazione oppure aver effettuato tampone entro le 48 ore precedenti. Da quando il governo ha annunciato che dal 6 agosto il Green Pass sarà obbligatorio, hanno iniziato a diffondersi sul web le prime truffe, attraverso il canale Telegram. Nello specifico, si offriva un certificato di avvenuta vaccinazione dietro compenso, senza aver davvero ricevuto il vaccino contro il coronavirus.

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Quel documento falsificato non viene mai fornito. I soldi vengono richiesti attraverso sistemi che non consentono di rintracciare i destinatari del pagamento; una volta ricevuto il denaro, i gestori dei gruppi interrompono qualsiasi tipo di comunicazione e non inviano quanto promesso. Il metodo non è nuovo; a cambiare è l’oggetto. Sul gruppo Telegram Green Pass ITA, che attualmente ha oltre settemila iscritti, si da certezza dell’invio, a chi ne ha bisogno, del certificato. Basta inviare il numero di tessera sanitaria, un documento di identità, e soprattutto pagare. Si parte da 100 euro per un Green Pass esclusivamente digitale; 120 euro per il Green Pass cartaceo; 300 euro per quattro famigliari, in versione digitale; 350 euro per il cartaceo; 450 euro per sei Green Pass digitali; 500 per sei documenti cartacei.

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La truffa via sms

Il rischio, tuttavia, non viene soltanto da Telegram. L’ultima truffa che circola, infatti, arriva direttamente via sms. L’utente riceve un messaggio sul cellulare in cui viene richiesto il versamento di una somma per poter scaricare il certificato vaccinale. Il messaggio riporta un link su cui cliccare che riporta ad una pagina web su cui inserire le proprie coordinate bancarie: numero della carta, data di scadenza e codice di sicurezza. Viene poi addebitata una tassa di € 1,88 per il download del documento.

I vari episodi fraudolenti sul Green Pass, hanno spinto la Polizia Postale a lanciare l’allarme, ricordando che il green pass è una certificazione emessa dalla piattaforma nazionale del Ministero della Salute ed è gratuita. Per verificarne la sua validità, contiene un QR Code: dal 6 agosto, i proprietari dei locali dovranno utilizzare l’app VericaC19 per i vari controlli e permettere l’accesso ai tavoli interni di bar e ristoranti.

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