Nella lotta agli sprechi e l’adozione di politiche green, il fisco premia con il bonus risparmio idrico chi decide di fare lavori sull’abitazione per diminuire il consumo di acqua.
Nei molti aggiornamenti che il Decreto Sostegni Bis ha avuto nella sua conversione in legge, appare anche il bonus risparmio idrico. Si tratta di un incentivo sotto forma di sgravi fiscali per tutti coloro che vorranno fare dei lavori sulla propria abitazione per diminuire il consumo di acqua. Il duplice obbiettivo del bonus è di ridurre l’utilizzo di bottiglie di plastica e di permettere la razionalizzazione dell’acqua potabile.
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Per favorire il risparmio delle risorse idrighe, il governo ha stabilito un bonus di 1.000 euro alle persone fisiche, residenti in Italia, che sostituiscono su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari:
- I sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto;
- la rubinetteria, i soffioni e le colonne doccia con nuovi apparecchi a flusso d’acqua limitato.
In particolare il bonus è riconosciuto sulle spese sostenute per la fornitura e la posa in opera di sanitari in ceramica con volume di scarico massimo pari o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di scarico, compresi le opere idrauliche e muratorie collegate e lo smontaggio e rimozione dei sistemi preesistenti. Inoltre il bonus è riconosciuto per le spese di fornitura e installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo del flusso d’acqua, con un volume di scarico massimo pari o inferiore a 6 litri. Il bonus è utilizzabile fino al 31 dicembre 2021.
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Credito d’imposta per l’acqua potabile
Per la razionalizzazione dell’acqua potabile e la lotta all’utilizzo di bottiglie di plastica è previsto un credito d’imposta del 50% per le spese di installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare, sostenute tra il 1 gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022. L’importo massimo del credito d’imposta è di:
- 1.000 euro per ciascun immobile per persone fisiche;
- 1.000 euro per ogni immobile adibito ad attività commerciale o istituzionale, per ogni esercente di attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.