Il compenso di un atleta olimpico viene stabilito dal Comitato olimpico di ciascun Paese. Ecco chi spende di più!
Non mancano i colpi di scena in queste Olimpiadi di Tokyo 2020. Ieri, una brutta sorpresa è arrivata dal nuoto, categoria in cui Benedetta Pilato, sedicenne tarantina, ha visto una brutta squalifica arrivata per una gambata irregolare nelle batterie dei 100 rana, al termine di una gara in cui aveva chiuso al quinto posto. L’atleta non sarebbe comunque entrata in semifinale, avendo fermato il cronometro su 1’07”36, al 20° tempo mentre avanzavano al turno successivo le migliori 16. Nella stessa gara, Martina Carraro è arrivata al terzo posto con l’accesso garantito per la semifinale.
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D’altra parte, nel corso di domenica 25 luglio, è stato il 4×100 stile libero maschile a scrivere un pezzo di storia sportiva italiana a Tokyo, dopo il bronzo di Nicolò Martinenghi nei 100 metri rana. Un argento conquistato dal quartetto composto da Alessandro Miressi, Thomas Ceccon, Lorenzo Zazzeri e Manuel Frigo che segna la prima medaglia olimpica italiana nella staffetta veloce nella storia delle Olimpiadi. L’oro agli Stati Uniti, il bronzo all’Australia. E, a proposito di medaglie conquistate, quanto guadagna un atleta olimpico a Tokyo 2020?
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Il compenso destinato agli atleti che partecipano ai giochi viene stabilito dal Comitato olimpico dei rispettivi Paesi. Una classifica dello scorso anno scorso, prima che i giochi olimpici di Tokyo 2020 fossero rinviati a causa del Coronavirus, posizionava i Paesi partecipanti alle Olimpiadi in base alla ricchezza dei premi destinati ai propri atleti. In testa c’è Singapore, che stanzia ben 1 milione di dollari per l’oro, 500 mila per l’argento e 250 mila per il bronzo. A seguire c’è l’Indonesia con 746 mila per l’oro; 378 mila per l’argento; 188 mila per il bronzo. Al terzo posto il Kazakistan con 250 mila per l’oro, 150 mila per l’argento, 75 mila per il bronzo. Al quarto posto l’Azerbaigian; al quinto l’Italia; al sesto l’Ungheria.
In occasione di Tokyo 2020, la Giunta del comitato olimpico ha deciso un incremento del 20% rispetto alle somme di Rio 2016 e di Pyeongchang 2018. Prima, infatti, l’oro italiano valeva 150 mila euro, cifra aumentata oggi a 180 mila. Per quanto riguarda l’argento, da 75 mila si passa a 90 mila; chi vince il bronzo sale da 50 mila a 60 mila. Un incremento annunciato come “un atto dovuto verso gli atleti che hanno dovuto sopportare il rinvio dei Giochi al 2021 e sostenere maggiori sacrifici”, ha motivato la scelta il Coni.
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