Oggi parliamo dell’app antispreco danese Too Good To Go. Ecco come funziona e quanto cibo è stato “salvato”.
Si chiama Too Good To Go ed è l’app per “salvare il cibo”. “Sogniamo un mondo senza sprechi alimentari, e ogni giorno lavoriamo per far sì che il nostro sogno diventi realtà. La nostra app è il modo più semplice per diventare protagonisti della lotta antispreco“, si legge sul sito ufficiale. Il consiglio è di scaricare l’app, registrarsi gratuitamente e iniziare a salvare il cibo rimasto invenduto dei negozi preferito ad un prezzo ridotto. In questo modo, potrai mangiare a costo minimo e dare una mano per aiutare il pianeta. Secondo i dati riportati sul sito ufficiale, 1/3 del cibo dei ristoranti viene gettato via. 4,3 milioni sarebbero le persone in Italia che stanno già salvando cibo con l’app. Mentre 17.386 sono bar, ristoranti, supermercati, panetterie, hotel (e tanti altri!) ad essere sull’app. 3,8 milioni i pasti salvati fino ad oggi in Italia.
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Di recente, l’app ha ottenuto un maxi finanziamento che ha ottenuto di recente l’app antispreco danese Too Good To Go, la quale ha aumentato il suo capitale di ben 31,1 milioni di dollari raccolti tra gli investitori già presenti nella società, i dipendenti e bslice/, che da sola ha contribuito con 15,4 milioni. L’app, guidata in Italia da Eugenio Sapora, ha fatto della lotta allo spreco di cibo la sua mission aziendale, acquistando a prezzi bassissimi tutto il cibo che rimane invenduto in negozi alimentari, supermercati, panetterie e rosticcerie a fine giornata, per poi rivenderlo a chi ne ha bisogno.
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Too Good To Go, presente in 15 paesi europei, in soli due anni ha raggiunto 30 milioni di utenti collaborando con circa 65mila punti vendita. L’app ha man mano aumentato le sue funzioni, fino all’utilizzo delle cosiddette Magic Box, con cui gli acquirenti possono portarsi a casa una selezione delle eccedenze dei negozi alimentari per prezzi inferiori ai 5 euro. A guadagnare sono tutti: i clienti che acquistano cibo a costi contenuti e i commercianti che ricavano guadagni da cibo altrimenti andato perduto. Inoltre, l’App percepisce un guadagno su ogni commissione. Una mission particolarmente ambiziosa per il neo-nato team italiano di To Good To Go, un’impresa che ha fatto della lotta allo spreco il suo core business e che non ha come unico obiettivo il profitto ma va uno step oltre, proponendosi anche come movimento per combattere lo spreco di cibo.
Secondo Michele Martinotti, head of marketing di To Good To Go, i vantaggi sono che gli invenduti possono essere visti come avanzi e scarti. “C’è ancora una certa diffidenza verso il cibo invenduto anche se qualitativamente è ancora intatto e di ottima qualità. Questo cibo è lo stesso che mi verrebbe somministrato se io entrassi nel bar o nel ristorante poco prima della chiusura. Non si tratta di scarti, ma di facilitare la commercializzazione di cibo che potrebbe essere invenduto”, dice Martinotti, secondo cui il futuro dell’antispreco è tutto nella tecnologia.
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