13 conduzioni del Festival di Sanremo, conduzione di Canzonissima e Domenica In. Pippo Baudo è uno dei personaggi televisivi italiani più celebri e iconici, ma a quanto ammonta la sua pensione?
Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo, per tutti quanti Pippo Baudo, è stato uno dei più riconosciuti, amati e iconici volti della televisione italiana da quando è nata. “L’uomo che ha inventato la televisione italiana”, dice il suo soprannome. Durante la sua lunghissima carriera televisiva, Pippo Baudo si è imposto nell’immaginario collettivo come IL presentatore, il modello da imitare, con una carriera illustre disseminata di successi e di grandi performance.
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All’alba degli 85 anni, compiuti il 7 giugno, l’ex presentatore televisivo offre ancora, in alcune interviste, il suo punto di vista e la sua esperienza in merito alla televisione italiana contemporanea. Nell’ultima intervista rilasciata, proprio in occasione del suo compleanno, Baudo si è lanciato in alcune critiche verso alcuni suoi colleghi contemporanei, in particolare Paolo Bonolis e Carlo Conti. Contro Bonolis in particolare, Baudo si è espresso in maniera critica, specialmente per quanto riguarda il programma Ciao Darwin!, considerato da Baudo volgare e ormai superato. Nonostante questo riconosce la bravura di Bonolis come presentatore.
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Una pensione non all’altezza del personaggio
Nonostante la più che brillante carriera televisiva di Pippo Baudo, sembra che la pensione del presentatore non rispecchi per niente la sua grande importanza per la televisione del nostro paese. In una recente intervista, Orietta Berti, impegnata nella promozione della sua nuova canzone in collaborazione con Achille Lauro e Fedez, si è lasciata sfuggire una battuta in fatto di pensioni: “Ho versato i contributi per 50 anni” ha detto la Berti “ma nonostante ciò mi ritrovo con 900 euro di pensione così come Pippo Baudo”.
Pippo Baudo sembra dunque avere una pensione di 900 euro mensili. Una somma inaspettatamente basse considerando il calibro del personaggio. La motivazione di una pensione così bassa è data dalla stessa Orietta Berti che in quella stessa intervista parla di come dal 1965 a metà degli anni ’80 “nessuno ti versava i contributi. Era prassi, ed ora eccoci qui”. Baudo non si è espresso sull’argomento.
