Dopo un lungo processo, il Decreto Sostegni bis ha ottenuto la fiducia in Senato e adesso è legge. 40 miliardi di euro di interventi contro i danni della pandemia.
Giovedì 22 luglio il Decreto Sostegni bis ha ottenuto la fiducia in Senato ed è adesso legge. Il decreto introduce una serie di interventi dello Stato per aiutare la ripartenza dell’economia dopo il pesante colpo ricevuto dal periodo di pandemia e del lockdown. 40 miliardi di euro stanziati per il totale delle misure di assistenza: dai contributi a fondo perduto alle indennità per gli stagionali, dal rifinanziamento del reddito di emergenza ai fondi per le partite IVA e al rafforzamento del bonus prima casa a favore delle giovani coppie under 36.
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Durante la discussione parlamentare ci sono state delle modifiche ulteriori rispetto a quando visto in precedenza. Le modifiche sono arrivate soprattutto sul fronte dei licenziamenti e hanno visto la mediazione di Mario Draghi. Andiamo a vedere nel dettaglio quali voci sono state modificate dal decreto del 1 luglio:
- Blocco dei licenziamenti selettivo: uno dei punti più discussi del Decreto Sostegni bis, soprattutto con i sindacati. Alla fine si è arrivato allo sblocco dei licenziamenti, ma non per il settore tessile e i settori collegati. Prolungata di conseguenza anche la Cig Covid.
- Contributi e aiuti di Stato: viene alzata la soglia di reddito per poter accedere ai contributi a fondo perduto, da 10 a 15 milioni di euro. 40 milioni di euro in più per di sostegni alle attività obbligate a chiudere. Aiuti al settore wedding, settore eventie e concerie. Stanziato un fondo di 100 milioni di euro per la ristorazione collettiva, 50 milioni alle fiere e 60 milioni al Terzo settore. Fondo di 30 milioni stanziato per la sicurezza degli impianti turistici di montagna: innovazione tecnologica di piste da sci e impianti di risalita.
- Incentivi auto: 350 milioni di euro stanziati per l’ecobonus auto, prorogato al 31 dicembre 2021. Gli aiuti vanno anche alle auto usate Euro 6 con contestuale rottamazione.
- Contratti più semplici: durata più flessibile dei contratti a tempo indeterminato fino al 30 settembre 2022.
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- Stop all’IMU: Niente seconda rata IMU a dicembre per i 100.000 proprietare di immobili bloccati dalla sospensione degli sfratti. L’acconto del 16 giugno sarà restituito come credito di imposta.
- Acconti per le partite IVA: per le 4,3 milioni di partite IVA soggette agli ISA il saldo e il primo acconto delle imposte dirette dell’IRAP in scadenza il 30 giugno slittano al 31 agosto. Ulteriore proroga al 15 settembre senza maggiorazione.
- Nuova Salva Comuni: Per salvare dal default oltre 800 comuni, si prevede la possibilità di ripianare l’extra deficit di 10 anni grazie ad altri 160 milioni di euro aggiuntivi ai 500 milioni già stanziati dal decreto.