Confermata la misura del bonus ricollocamento. Si tratta di 5000 euro messi a disposizione dal governo per trovare un nuovo lavoro.
Si tratta di una iniziativa fondamentale per aiutare tutti i lavoratori in difficoltà, che nel corso dell’ultimo anno hanno subito la perdita dell’attività a causa della pandemia per Covid-19.
L’assegno di ricollocazione, chiamato anche Adr, viene gestito dall’Anpal, l’Agenzia nazionale pe le politiche del lavoro e serve proprio a far rientrare nel mercato chi ne è uscito per diversi motivi. In particolare questo importo può essere utilizzato con quei soggetti che dovrebbero fornire assistenza nella ricerca di una occupazione.
Sono centri per l’impiego, ma anche enti accreditati per servizi dedicati al lavoro. Ma come funzione questo assegno e come si può richiedere?
Assegno di ricollocazione, come funziona e chi può richiederlo
Questo assegno rientra nelle politiche attive del lavoro, coordinate con le regione e le province autonome. Questo servizio di assistenza, fornito dai centri per l’impiego e dagli altri enti, deve essere comunicato all’Anpal.
Chi fa richiesta deve naturalmente recarsi in questi centri, dove avrà a disposizione un tutor. Questa figura è essenziale, perché ha il compito di elevare il profilo professionale e presentare al meglio il candidato di fronte ai potenziali datori di lavoro, questo per aumentare le possibilità di assunzione e l’inserimento in azienda.
La particolarità è che l’importo sarà riconosciuto all’ente solo nel caso in cui il disoccupato riesca effettivamente a trovare lavoro e l’assegno sarà erogato in misura proporzionale rispetto al tipo di contratto stipulato.
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In particolare il totale sarà versato in questa modalità: tra i 250 e i 1250 euro per i contratti tra 3 e 6 mesi. Saranno sufficienti 3 mesi in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.
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Tra i 500 euro e i 2500 euro per i contratti oltre i 6 mesi e infine, tra i i 1000 e i 5000 per quelli a tempo indeterminato, compreso l’apprendistato. Si può fare richiesta tramite il portale dell’Anpal o direttamente ai centri per l’impiego e dei patronati convenzionati. Insieme alla domanda va presentato la DID, la Dichiarazione di Immediata Disponibilità. L’accesso è consentito anche a chi riceve il reddito di cittadinanza, ma sottoscrivendo un patto per il lavoro con un assegno di ricollocazione AdRdc.