A meno di una settimana, molti sponsor stanno rinunciando ad essere presenti alle Olimpiadi di Tokyo 2021. Ecco perché.
La data ufficiale di avvio delle Olimpiadi di Tokyo è il 23 luglio. Fino all′8 agosto, a Tokyo, si terrà la 32° edizione dei Giochi olimpici. Un evento programmato per il 2020 ma, a causa della pandemia Covid-19, è stato posticipato di un anno con numerosi cambiamenti previsti. Proprio la pandemia e il Coronavirus, però, sembrano essere i protagonisti della prossima competizione sportiva, dal momento che già numerosi atleti e anche cronisti in viaggio per l’Asia sono risultati positivi al Covid. Buone notizie non arrivano neanche dal fronte degli sponsor. Dopo la conferma dei primi casi di positività al virus delle ultime ore, oggi a dire addio a Tokyo è stata addirittura la Toyota, che ha annunciato la sua intenzione di non trasmettere video pubblicitari in Giappone durante i Giochi, anche a seguito delle proteste da parte della popolazione giapponese per l’organizzazione dei giochi.
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Inoltre la casa automobilistica giapponese, tra i principali sponsor dell’Olimpiadi, ha comunicato che il suo presidente, Akio Toyoda, non parteciperà alla cerimonia di apertura. La scelta, si spiega con la volontà di non associare un marchio ad un evento ritenuto potenzialmente negativo, in considerazione dell’alto livello di contrarietà esistente all’interno dell’opinione pubblica in Giappone a causa degli eccessivi rischi legati al diffondersi del contagio. Secondo quanto riferito dal capo della comunicazione dell’azienda giapponese, Jun Nagata, Toyota continuerà a sostenere tutti gli sportivi coinvolti nei Giochi e fornirà regolarmente le proprie vetture ecologiche durante l’organizzazione della manifestazione.
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Le novità di Tokyo
Diverse le novità previste per questa edizione. Non saranno presenti spettatori agli eventi sportivi, che vedranno 33 sport e 50 discipline alternarsi nei 17 giorni di gara in programma. Cinque nuove discipline debutteranno quest’anno: arrampicata, karate, baseball/softball, skateboard e surf. Saranno distribuiti su 339 eventi, che si disputeranno in ben 42 diverse località anche se la maggior parte delle gare saranno disputate a Tokyo. Le eccezioni includono le competizioni di surf, che saranno allo Tsurigasaki Surfing Beach, mentre, per limitare gli effetti del caldo, la marcia e la maratona si terranno a Sapporo.
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La cerimonia di apertura è attesa il 23 luglio alle 13 allo stadio Nazionale di Tokyo, con la tradizionale sfilata degli atleti da tutto il mondo. Fa eccezione la Grecia, che sfila per prima e il Giappone, che sfila per ultimo come Paese ospitante. Per quest’anno, il penultimo Paese a sfilare sarà quello che ospiterà i Giochi nella prossima edizione, ossia la Francia. La cerimonia si concluderà con l’accensione del braciere olimpico da parte di un tedoforo che, per l’edizione di quest’anno, doveva essere la donna più anziana al mondo Kane Tanaka, 118enne. La donna ha però rinunciato a causa dell’aumento dei contagi di Covid.
I costi
Un’altra polemica è legata ai costi. Le Olimpiadi di Tokyo saranno le più costose di sempre, dal momento che i costi organizzativi si sono praticamente raddoppiati rispetto a quanto previsto. I Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo costeranno al Giappone la bellezza di 1,64 trilioni di yen, ovvero circa 13 miliardi di euro. A causa del rinvio di un anno, i costi sono aumentati di 294 miliardi di yen (2,3 miliardi di euro) rispetto al budget previsto inizialmente, comprensivo dei costi sostenuti per la manutenzione e l’allestimento degli impianti e del villaggio degli atleti oltre alle misure sanitarie da mettere in piedi per contrastare l’emergenza Covid l’estate prossima. Il Comitato coprirà le spese per 5,7 miliardi di euro; altri 5,5 saranno sostenuti dal Governo di Tokyo; il resto sarà a carico dello Stato. Secondo uno studio pubblicato dell’accademico Bent Flyvbjerg le cifre sarebbero sottostimate e poco attinenti a quelle reali. I costi sarebbero addirittura superiori ai 25 miliardi di euro.