Durissimo attacco all’evasione fiscale all’estero: enorme operazione della GdF, che ha fatto una scoperta incredibile.
Non ci sono solo contribuenti in difficoltà a causa della pandemia. Il Covid ha messo in ginocchio interi settori produttivi e migliaia tra esercenti ed autonomi, ma esiste uno zoccolo duro di irriducibili che tentando in tutti i modi di non pagare le tasse, pure avendone la possibilità.
Italia Oggi riporta la notizia che la Guardia di Finanza ha avviato una grande operazione che vuole far emergere tutto il flusso di denaro nero che prende la strada del confine, verso quei paradisi fiscali dove non solo le tassazioni sono pari a zero, ma dove il segreto bancario è inviolabile.
La GdF ha quindi deciso di rafforzare gli strumenti per rinvenire tutte quelle informazioni sensibili fondamentali per contrastare questo fenomeno composto da evasione fiscale e altri illeciti.
Ma in cosa consiste questo rafforzamento degli strumenti operativi? La Guardia di Finanza effettuerà tutta una serie di richieste agli operatori finanziari, anche internazionali, per ricevere nomi e codici fiscali di chi ha effettuato operazioni estere.
Attenzione, l’analisi non sarà effettuata solo sulle persone fisiche, ma anche su società di capitali, enti commerciali e società di persone commerciali, anche non residenti. In questo modo i militari vogliono individuare possibili frodi e fughe di capitali, anche di piccola entità.
La novità infatti è che finiranno sotto la lente di ingrandimento della GdF tutte le operazioni sopra i 15mila euro, per cui scatterà il monitoraggio fiscale. Fino ad oggi l’attenzione si era concentrata sui grossi movimenti, ma in questo modo la verifica scatterà in automatico, così da verificare che tutto sia in regola.
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Nel dettaglio saranno inviati alcuni questionari e richieste di informazioni a tutta una serie di operatori finanziari: intermediari, banche, società di investimento, società di criptovalute, istituti di moneta elettronica (carte di credito e debito), fiduciarie, società che erogano finanziamenti, società del gioco on line ed infine anche a commercialisti, avvocati e notai.
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A questi questionari sarà obbligatorio rispondere tra i 15 e i 30 giorni, pena un multa salatissima che varia tra i 2000 e i 21mila euro. Ma in caso di reticenza si sale, ancora, con altre sanzioni ulteriori tra i 250 e i 2000 euro.
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