Riuniti a consiglio per l’ennesima volta a luglio, i paesi dell’Opec+ hanno finalmente superato lo stallo e hanno trovato un accordo sulla produzione di petrolio.
Fino a poco tempo fa erano soltanto voci, ma dal 18 luglio è ufficiale, l’Opec+ a raggiunto un accordo. Lo stallo causato dalla disputa tra Emirati Arabi Uniti da una parte e Arabia Saudita e Russia dall’altra è stato superato e si è giunti ad un accordo. I problemi erano cominciati giù il 1 luglio, quando l’Opec+ si era riunita per la prima volta per raggiungere un accordo in merito alla nuova richiesta mondiale di petrolio, ora che le restrizioni si erano allentane un po’ ovunque. Gli Emirati Arabi Uniti si erano risentiti per una proposta di Arabia Saudita e Russia (paese estraneo all’Opec+), di mantenere i tagli alla produzione dovuti al Covid-19 fino al 2022, ma senza rinegoziare la soglia di 400.000 barili al giorno da cui ripartire una volta esauritosi il tempo dell’emergenza.
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Lo stallo tra i due paesi arabi ha bloccato le trattative dell’Opec+ che si è riunito di nuovo il 2 luglio e il 5 luglio per poi annullare un’ulteriore riunione il 7 luglio per la forte tensione che si era creata tra i ministri di Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Il portavoce dell’Opec+ ha infine confermato una ulteriore riunione dei ministri per il 18 luglio, dopo giorni di trattative private. Le trattative col governo degli Emirati Arabi Uniti ha dato evidentemente i suoi frutti, dato che l’agenzia Bloomberg, citando i delegati dell’Opec+, hanno confermato il raggiungimento di un accordo per la ripartenza della produzione di greggio già a partire da agosto e con l’eliminazione di tutte le restrizioni da settembre.
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L’incertezza della pandemia
Tutto questo, ovviamente, covid permettendo. L’andamento della pandemia sarà il vero ago della bilancia del mercato del petrolio per tutto il resto dell’anno. Con focolai della variante Delta che si stanno diffondendo in tutta Europa e lo spettro di nuove restrizioni, l’accordo per la riapertura della produzione di petrolio potrebbe presto fare marcia indietro. Per il momento, tuttavia, gli Emirati Arabi Uniti possono festeggiare un’uscita vittoriosa dagli accordi, avendo strappato all’Opec+ la quota più alta di produzione di barili di greggio: 3,5 milioni di barili al giorno.