Il Governo accelera per coprire le cattedre vacanti nella scuola con 7 nuovi concorsi previsti dal Decreto Sostegni Bis.
La scuola è al centro del dibattito politico. La ripartenza di settembre pone diversi dubbi dovuti alla gestione degli studenti ed i dubbi sul ritorno in presenza stanno producendo non poche perplessità.
Gli effetti deleteri della DAD sulla preparazione dei ragazzi sono stati confermati dal risultati pubblicati con le prove Invalsi: un anno e mezzo di frequenza fisica ridotta al minimo ha provocato carenze gravi e difficilmente colmabili. Per questo Governo, Ministero dell’Istruzione e ministro Bianchi stanno cercando di approntare un piano che consenta a milioni di studenti in Italia di non perdere più giornate scolastiche, almeno nel possibile.
Uno dei nodi da sciogliere è quello della cronica carenza di docenti, ma un norma inserite nel Decreto Sostegni Bis potrebbe finalmente consentire di colmare questo divario. La normativa, in fase di conversione, prevede infatti l’assunzione non solo di insegnanti, ma anche del personale Ata grazie a nuovi concorsi pubblici.
Attualmente le cattedre vacanti sono 112mila, ma grazie a questa ondata dovrebbero scendere a 15mila. Nel solo anno scolastico 2021-2022 saranno indetti ben 7 concorsi che dovrebbero poi concludersi con le assunzioni entro settembre 2022.
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Scuola, al via i concorsi pubblici per la stabilizzazione dei precari
I concorsi attualmente sospesi potranno finalmente essere riattivati. Inoltre, fondamentale per dare continuità scolastica, è stata avviata una procedura straordinaria a livello regionale per la stabilizzazione dei precari che hanno prestato servizio per almeno 3 anni, anche non consecutivi, nella scuola pubblica, basta che il ruolo si stato coperto negli ultimi 5 anni.
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Per completare questa stabilizzazione, strategica per poter consentire una partenza a ranghi quasi completi, i vincitori dovranno seguire un percorso formativo ed una prova finale. Sempre in vista di settembre sono state individuate risorse economiche per assumere 11mila insegnanti di sostegno, ma a tempo determinato. Sono invece 400 i milioni di euro a disposizione per il personale addetto al recupero dell’apprendimento, 10 milioni per le scuole dell’infanzia paritarie, 6 milioni per i banchi e 20 milioni dedicati alle famiglie a basso reddito per l’acquisto di tablet.