Dichiarazione dei Redditi 2021, i più ricchi sono commercialisti e notai

Chi sono i più ricchi in base alla dichiarazione dei redditi 2021? Commercialisti e notai! 

In cima notai e commercialisti, in fondo agricoltori. Secondo i dati delle Dichiarazioni dei redditi 2021, i notai sono la categoria più ricca mentre agricoltori ed allevatori sono in fondo alla lista ed esercitano l’attività meno remunerativa. Quella dei notai risulta essere la categoria con il maggior importo medio dichiarato: ben 91.200 euro, in crescita di ben il 36,5%, rispetto ai 66.800 euro dell’anno precedente. A seguire, nell’elenco, troviamo le attività professionali di consulenza tra cui rientrano anche i commercialisti, i consulenti del lavoro ed altri intermediari. Questi hanno denunciato redditi medi per 70.600 euro. Coloro che svolgono attività legate a professioni sanitarie invece hanno dichiarato mille euro in meno.

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Nella categoria del commercio, in testa c’è quella legata all’ingrosso di macchinari e attrezzature, con un reddito medio dichiarato che arriva a 54.500 euro. Gli ambulanti hanno invece reddito medio dichiarato al Fisco più basso che nel 2020, si ferma a 14.800 euro, in crescita dell’11,8%. In fondo alla classifica dei redditi dichiarati, c’è la categoria “pesca, pescicoltura e servizi connessi” , purtroppo fermo a quota 9.400 euro. Guadagnano ancora meno gli agricoltori, con un importo medio dichiarato al Fisco pari a 9mila e 500 euro. Gli allevatori si fermano a 5mila e 100 euro e chiudono la classifica dei redditi medi dichiarati.

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Stando ai dati, le persone che hanno presentato dichiarazione titolari di partita iva sono ben 3,7 milioni, in aumento dell’1,2% rispetto all’anno precedente. Secondo i dati del ministero dell’Economia nelle statistiche fiscali 2020, la platea di contribuenti è composta da imprenditori nella misura del 33,7%; da lavoratori autonomi nella misura del 12,9%; da agricoltori nella misura del 6,4%. Ben il 47% è invece a regime di vantaggio o forfettario. La platea del regime forfettario ammonta a circa 1,6 milioni, di cui oltre 800mila ad aver iniziato l’attività nel 2019. Il reddito imponibile è pari a circa 20 miliardi di euro, per un valore medio di 13.895 euro. L’imposta sostitutiva del 15% o 5% è stata pari a 2,5 miliardi di euro, per un valore medio che si attesta a 1.733 euro.

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