Il mondo si avvicina sempre più verso le valute elettroniche e mentre in Cina le sperimentazioni veleggiano, la BCE fa partire le proprie sperimentazioni per creare un Euro digitale.
La moneta digitale sembra essere il futuro dello scambio di beni. Già da molto tempo in Europa la maggioranza della popolazione preferisce i pagamenti elettronici a quelli in contanti e le criptovalute hanno acquisito sempre più fascino. In Cina sono già partiti delle sperimentazioni, ad oggi molto avanzate, sulla creazione di uno yuan digitale, una moneta digitale ufficiale rilasciata dalla Banca Centrale Cinese. I lavori sullo yuan digitale sono iniziati già nel 2013, ma solo da pochi mesi il progetto è entrato in sperimentazione, venendo usato da circa 10 milioni di abitanti della Cina.
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La moneta digitale può essere intesa come una criptovaluta ufficialmente riconosciuta e distribuita. Il funzionamento della moneta digitale è per la maggior parte simile a quello delle criptovalute: entrambe avranno bisogno di un portafoglio digitale (wallet) e non saranno legate a nessun istituto bancario. La differenza tra il pagamento elettronico e la moneta digitale starebbe esattamente nel fatto che la moneta digitale non avrebbe bisogno di una mediazione della banca e quindi di un conto corrente. A differenza delle criptovalute però, la moneta digitale avrebbe un’entità che la crea e la distribuisce, rendendone il valore meno volatile.
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Mentre la Cina guida il treno della sperimentazione, in occidente ad essere più avanti nel campo delle monete elettroniche è Facebook, che sta già lavorando da tempo a una sua moneta digitale interna, chiamata prima Libra, adesso Diem. Il co-fondatore e capo-economista di Diem, Christian Catalani, in un’intervista con l’analista di Mediobanca Andrea Filtri, ha annunciato l’intenzione di Facebook di mettere a disposizione la sua rete digitale alle bande centrali d’occidente, con l’obbiettivo dichiarato di recuperare il ritardo con la Cina.
La Banche Centrale Europea rifiuterà l’offerta di Facebook. La posizione della BCE resta quella di manterene un’autonomia strategica dell’Europa, inoltre la BCE ha già cominciato a lavorare su un euro digitale che secondo le stime potrebbe essere implementato già nel giro di 5 anni. Fabio Panetta, dell’esecutivo della BCE, ha spiegato che i lavori sulla moneta europea digitale stanno procedendo bene, con esperimenti di tecnologie centralizzate e decentrate che permetteranno di eseguire 40.000 transazioni al secondo per gli acquisti al dettaglio, con un costo annuo di energia infinitamente inferiore rispetto a quelli richiesti dai bitcoin.
I vantaggi rispetto a queste nuove tecnologie e metodi di pagamento sono molti, ma esistono delle perplessità per quanto riguarda il nodo della privacy. Una moneta digitale tracciabile aiuterà a evitare il rischio di riciclaggio di denaro, ma al costo di una diminuzione della privacy dei cittadini. Inoltre ci saranno cambiamenti per quanto riguarda il ruolo delle banche, che potrebbero non avere più abbastanza liquidi da destinare ai prestiti, e tutti gli istituti bancari e intermediari coinvolti nel ruolo dei pagamenti dovranno rivedere gran parte del loro modello di business.
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