Vaccino obbligatorio, la Francia ha anticipato le decisione degli altri governi europei: cosa potrebbe succedere ed il ruolo del Green Pass.
Il presidente transalpino Emmanuel Macron ha infatti annunciato alcuni cambiamenti radicali, che hanno portato i francesi ad una accelerazione delle prenotazioni per l’antidoto contro il Covid. La prima è l’obbligo per i Sanitari, che non potranno rifiutare le dosi. La seconda invece riguarda il Green Pass, il cui uso è stato reso operativo e sarà richiesto in tutte quelle situazioni in cui si dovrà entrare in un qualsiasi locale pubblico. In Francia per accedere a bar, ristoranti, cinema, eventi e concerti sarà obbligatorio mostrare l’avvenuta vaccinazione, un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti oppure di essere guariti dalla malattia.
Il resto d’Europa si sta interrogando per decidere cosa fare, anche a causa dell’impennata di positivi causata dalla variante Delta, che entro la fine dell’estate diventerà prevalente in tutto il territorio dell’Unione. Gli unici ad andare controcorrente sono i britannici: il premier Boris Johnson ha confermato che dal 19 luglio non ci sarà più alcun obbligo di mascherina o di distanziamento nel Regno Unito, nonostante il sistema sanitario inglese inizi a registrare un aumento dei ricoverati.
Vaccino obbligatorio: cosa accadrà in Italia ed Europa
Su questo argomento la Commissione Europea non si voluta pronunciare, demandando ai singoli stati le decisioni sulla obbligatorietà. L’unica raccomandazione è di proseguire la campagna così da raggiungere quanto prima la quota del 70% di vaccinati, l’unica garanzia per evitare una nuova ondata tardo-estiva.
In Francia dunque dal 21 luglio Green Pass obbligatorio per tutte le situazione di svago, mentre dal 15 settembre parte l’obbligo di vaccinazione per i sanitari: dopo la notizia oltre un milione di francesi ha subito effettuato la prenotazione.
In Italia, come noto, esiste già l’obbligo per tutti i sanitari dall’1 aprile scorso, ma è in corso di valutazione anche quello per il personale scolastico, ancora non del tutto coperto. Il generale Paolo Figliuolo, commissario per l’emergenza, non ha escluso di importare il modello francese, ma senza obblighi di vaccinazione: sarà comunque sempre sufficiente un tampone.
In Germania si vuole evitare qualsiasi obbligo, ma rimane solo un forte invito a salvaguardare la propria salute, mentre il Spagna la situazione è frammentata. In Catalogna, ad esempio serve il certificato vaccinale per qualsiasi evento con oltre 500 persone. Sempre nella penisola iberica il Portogallo ha deciso di chiedere il Green Pass per chi vuole andare al ristorante, mentre è ripartito il coprifuoco dalle 23 alle 5 in 60 comuni.
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In Grecia l’obbligo è già partito e vale per tutti i luoghi pubblici, mentre a breve i sanitari saranno obbligati alla copertura vaccinale, cosa che accade anche a Cipro. Anche la Danimarca si è adeguata, seguendo l’esempio dei paesi più attenti, imitata poi anche dai paesi baltici di Lituania e Lettonia, che però impongono la certificazione solo al chiuso.
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L’Austria prevede l’obbligo di registrazione e quelle del certificato per chi va in hotel, nei ristoranti o per locali notturni. Stessa cosa in Irlanda, mentre l’Ungheria va decisamente controcorrente: dal 3 luglio non c’è più alcun obbligo, nemmeno della mascherina.