L’agevolazione messa a disposizione del governo per aiutare gli under 36 attraverso la misura del mutuo della prima casa, ha generato perplessità in tanti che ne hanno fatto domanda quando hanno visto respingersi la domanda dal CAF.
L’agevolazione sul mutuo prima casa per gli under 36, inserito dal governo Draghi nel decreto Sostegni Bis, aveva come obiettivo quello di aumentare l’interesse dei giovani appena “usciti di casa” verso l’acquisto di una abitazione e aiutarli nell’investimento per acquistare la prima casa. Grazie al Fondo di garanzia per la prima casa – passato dal 50% all’80% dei finanziamenti richiesti per l’accensione di un mutuo – a partire dal 24 giugno è stato molto più facile, per i giovani, poter pensare di acquistare una. Tuttavia, una larghissima fetta di giovani si è trovata esclusa dal poter fare domanda a causa del tetto ISEE di 40.000 euro come requisito minimo. Il valore deve essere il medesimo per tutto il nucleo familiare.
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Molti sono stati i giovani tra i 26 e i 35 anni che hanno visto la propria domanda respinta in quanto l’ISEE del nucleo familiare di appartenenza comprendeva sia il proprio reddito che quello dei genitori. Nonostante per i giovani in se il reddito fosse sufficiente per accedere all’agevolazione sul mutuo prima casa, sommando questo al reddito dei genitori, si sfora ampiamente il tetto massimo concesso per avere diritto al beneficio.
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Una misura non indirizzata a loro
L’agevolazione taglia quindi fuori tutto il ceto medio dei cittadini, categoria sociale che storicamente è più propensa all’acquisto di un’abitazione; in realtà, l’agevolazione non era mai stata indirizzata ad esso, se non come pura conseguenza. La garanzia concedibile dal fondo infatti, secondo il testo ufficiale, è destinata a: “coppie coniugate, di cui almeno uno dei richiedenti non abbia compiuto 36 anni, famiglie monogenitoriali con figli minori” e solo al terzo posto un generico “giovani che non abbiano compiuto 36 anni”.
L’agevolazione mirava favorire le categorie più deboli, più che un giovane lavoratore. Alessio Santarelli, direttore generale della divisione broking di MutuiOnline, afferma come sia ancora presto per valutare la riuscita o meno della misura, ma un risultato interessante è già emerso: si è riacceso l’interesse dei giovani sul mercato dei mutui. Molte sono state le ricerche sul portale online in seguito all’avvio della misura e molti giovani si sono interessati al modo in cui funzionano i mutui, trovando in alcuni casi delle soluzioni adatte a loro nonostante non potessero accedere all’agevolazione sperata.