Il bonus acqua potabile raddoppia. Ecco cos’è, in cosa consiste e quali sono i requisiti necessari per ottenere la detrazione.
Tra i numerosi bonus messi a disposizione dal Governo fin dallo scoppio della pandemia c’è anche il bonus acqua. In verità, per il 2021, i bonus al riguardo sono due. Il bonus acqua potabile 2021 ed il bonus idrico. Entrambe le misure nascono con l’intenzione di aiutare le famiglie italiane ad ammortizzare i costi in bolletta anche se, ad oggi, delle due ne è stata varata soltanto una. Entrambi i provvedimenti nascono con l’obiettivo di sostenere le famiglie e di aiutarla ad ammortizzare i costi. Se per il bonus idrico c’è da attendere ancora un po’, per il Bonus acqua potabile possiamo dire qualcosa in più.
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Il bonus acqua potabile è un credito d’imposta previsto dalla legge di bilancio 2021 tutto pensato in ottica di salute, benessere e sostenibilità. L’incentivo è destinato a chi acquista sistemi utili a migliorare la qualità dell’acqua così da ridurre il consumo di contenitori di plastica. Del resto, la sostenibilità ha un peso sempre maggiore nelle nostre vite quotidiane e sempre più i nostri sistemi di consumo si orientano in un’ottica di rispetto del pianeta e di miglioramento delle risorse esistenti. Il bonus è destinato dunque a chi attiva, in casa o in azienda, sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare.
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Come funziona
La misura prevede un credito d’imposta del 50%, fino a una disponibilità di 5 milioni di euro l’anno di spesa complessiva per le spese sostenute tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, sull’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare. Possono beneficiarne le persone fisiche, i soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti. Il massimo ammonta a 1.000 euro di spesa per ciascun immobile per le persone fisiche e a 5mila euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali. La spesa complessiva è di 5 milioni di euro l’anno.
Il pagamento deve avvenire tramite fatturazione elettronica così da poter recuperare le spese. Per usufruire dell’incentivo c’è necessità di un documento commerciale contenente i dati e il codice fiscale del soggetto che richiede il credito. Per le spese sostenute prima della pubblicazione del provvedimento, sono validi anche i pagamenti avvenuti in altre modalità rispetto a quelle elettroniche. Bisogna in ogni caso presentare il documento commerciale che attesta la spesa effettuata.