Le collezioni di monete non risparmiano nemmeno i pezzi più piccoli. Già, perché ad un occhio esperto anche un apparentemente misero centesimo di euro può valere una fortuna.
Il 2002 è stato l’anno del passaggio alla moneta unica europea, l’euro. In quell’anno vennero messe in circolazione le monete che tutti noi conosciamo oggi, da quelle da 1 centesimo di euro a quelle da 2 euro. Ogni moneta ha un suo valore nominale, ovvero quello impresso sulla moneta stessa, ma nel tempo alcune monete particolari possono acquisire valore ulteriore a causa di unicità, rarità e stato di conservazione, anche una moneta da un solo centesimo.
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La moneta da 1 centesimo di euro è una moneta in acciaio con placcatura di rame del diametro di 16 mm e un peso di 2,30 g, la più piccola di tutta l’eurocollezione, e anche quella dal valore nominale minore. Il lato verso, ovvero quello comune a tutti i paesi che la utilizzano, è stato inciso da Luc Luycx, l’incisore ufficiale di tutte le monete dell’eurocollezione, e presenta il valore nominale della moneta e un globo. Il lato dritto varia a seconda del paese di emissione, nella moneta italiana, per esempio, è riportata l’incisione di Castel del Monte (Puglia), incisa da Eugenio Dirutti.
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Le monete da 1 centesimo di valore
Di monete da 1 centesimo ce ne sono molte, e possono avere anche del valore se in Fior di Conio (mai utilizzate dopo essere uscite dalla Zecca). Per fare alcuni esempi: una moneta da 1 centesimo olandese, greca o lussemburghese FDC del 2004 vale 1 euro, una moneta dei Paesi Bassi del 1999 vale 1,20 euro, una moneta del 2003 della Repubblica di San Marino vale 10 euro. Esistono però due tipi di moneta che fanno eccezione in questo elenco. Due errori di conio che sono stati ritirati appena ci si è accorti dell’errore, ma per forza di cose non è stato possibile rintracciarne tutti gli esemplari.
La moneta “unilaterale”
La prima è la moneta “unilaterale”, perché per un errore di conio è uscita dalla Zecca con una sola faccia incisa, presentando quindi il lato dritto completamente vuoto. Questa moneta può valere anche 550 euro se in FDC.
La moneta “sbagliata”
L’altra eccezione è la moneta “sbagliata”, un altro errore di conio, stavolta proprio della Zecca italiana che su un conio di 7000 monete ha impresso un errore che vede sul lato dritto delle monete da 1 centesimo l’incisione della Mole Antonelliana di Torino, che normalmente dovrebbe apparire sulle monete da 2 centesimi. Appena si sono accorti di questo errore, le 7000 monete sono state immediatamente ritirate, ma si stima che circa 100 esemplari siano ancora in circolazione. Queste monete, data la loro unicità e rarità partono da un valore di 2.500 – 3.000 euro, fino a toccare i 6.000.