Tutti adorano le svendite. Anche a chi non interessa apparire li adora, perché sono il momento migliore per acquistare abbigliamento a basso prezzo.
Le svendite e i saldi di fine stagione causano sempre euforia tra i consumatori, ma anche nell’emozione di poter spendere meno per capi di abbigliamento occorre fare attenzione. I saldi e le svendite sono momento che sono fortemente regolati dalla legge, con alle spalle regole feree per la tutela dei consumatori che rischiano, pensando di risparmiare, di spendere molto più di quanto possono permettersi e talvolta cadere in vere e proprie truffe da parte dei commercianti.
I saldi si riferiscono sempre a capi della stagione precedente rimasti invenduti. I fondi di magazzino non dovrebbero essere venduti con i capi in saldo, in quanto per quelli esistono deprezzamenti appositi e, soprattutto, maggiori.
I capi in saldo infatti, dipende dal periodo di tempo in cui viene esposto. In un periodo di saldi di 60 giorni, si passa dal 20/30% di sconto dei primi giorni fino ad arrivare a un massimo di 70/80% negli ultimi giorni di saldi, anche se sconti così significativi hanno sempre bisogno di una verifica in più, in quanto per i commercianti è molto difficile mettere sconti superiori al 50% anche in periodo di saldi.
Sul cartellino di ogni capo, per legge, deve essere scritto il prezzo di partenza, l’ammontare dello sconto in percentuale e il prezzo di vendita scontato. In questo modo il consumatore può accertarsi che gli sconti siano veritieri ed effettivi, che non ci siano trucchi come calcoli falsati o che i prezzi non corrispondano a quanto sconto sia effettivamente promesso.
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Qualsiasi modo in cui il cartellino del prezzo dei capi possa essere coperto o assente, tipo con cartelloni pubblicitari molto grandi apposti sulle vetrine, oppure che i capi non abbiamo i cartellini del prezzo, è sintomo che qualcosa potrebbe non andare.
In taluni casi i negozianti potrebbero aver approfittato dei saldi per liberarsi dei resti di magazzino, cosa vietata durante il periodo dei saldi.
Anche un capo in saldo, esattamente come in periodi normali, dovrebbe poter essere sostituito in caso di difetti di fabbricazione o per qualsiasi altro motivo. Mostrando lo scontrino al negoziante è possibile cambiare l’acquisto anche in periodo di saldi per un periodo di due mesi dall’acquisto. Non è il caso di fidarsi di un negoziante che non rilascia scontrini in periodo di saldi.
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La grossa fregatura delle svendite è che nell’euforia generale e pensando di approfittare dei prezzi ribassati, si può finire per comprare oggetti che ci sono inutili e comperati solo nell’impulso della spesa. Il consiglio migliore per evitare questo è preparare in anticipo i propri acquisti, pensando bene a cosa si vuole comprare in periodo di saldi e puntare esclusivamente a quelli.
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