Ecco i nuovi importi dell’assegno unico maggiorato, in attesa dell’assegno universale in vigore dal prossimo anno.
Cambiano gli importi dell’assegno unico familiare. A riconoscere l’aumento è stato il decreto legge 79 dell’8 giugno 2021, che ha riconosciuto agli aventi diritto all’assegno, a partire dal 1 luglio fino al 31 dicembre 2021, un aumento pari a 37,5 euro per ciascun figlio per i nuclei familiari fino a due figli; e un aumento pari a 55 euro per ciascun figlio per i nuclei familiari di almeno tre figli. Gli importi sono stati aumentati alla luce delle tabelle sull’adeguamento dei livelli di reddito familiare. L’importo dell’assegno è così determinato dalla tipologia del nucleo familiare; dal numero dei componenti; dal reddito complessivo ( quindi dall’indicatore Isee).
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Le domande per l’assegno unico partiranno dal primo luglio, come riferito dal Presidente dell’Inps Pasquale Tridico intervenendo in audizione al senato. Per fare domanda è necessario essere in possesso del codice fiscale e dell’Iban. Le domande presentate entro il 30 settembre danno diritto al riconoscimento degli arretrati a partire dal primo luglio 2021. Chi, invece, presenta domanda dopo il 30 settembre riceverà gli importi a partire dal mese di presentazione della domanda. L’assegno spetta per ciascun figlio a carico minorenne e per ciascun figlio maggiorenne fino al compimento di 21 anni, a patto che quest’ultimo svolga attività di studio o di ricerca.
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Nel secondo semestre del 2021, l’importo medio dell’assegno temporaneo sarebbe pari a 962 euro, mentre quello della maggiorazione a 377. L’ammontare è distribuito in maniera moderatamente progressiva con gli importi medi più significativi per le famiglie appartenenti al primo e al secondo quinto e una maggiore progressività dell’assegno temporaneo, disegnato sulla base dell’Isee. Per le famiglie beneficiarie del quinto più povero, l’assegno temporaneo fornisce un contributo significativo pari al 6,9% del reddito familiare. “L’86,6% della spesa per l’assegno temporaneo e l’81,5% di quella per la maggiorazione sono destinati alle famiglie con redditi bassi o medi appartenenti ai primi tre quinti della distribuzione del reddito”, ha concluso Tridico.
Il nuovo assegno unico mira a sostituire tutte le precedenti misure di sostegno, per integrarle in un’unica soluzione. Infatti, ha detto Tridico, tra misure di sostegno alla genitorialità, alla natalità e ai carichi familiari si arriva ad una cifra di 20 miliardi di euro l’anno. Scopo dell’assegno è dare supporto alle famiglie ed incentivare la natalità, tanto che il nuovo sussidio è compatibile con il Reddito di cittadinanza. “L’Inps corrisponde le due prestazioni in maniera congiunta e con le medesime modalità di erogazione”, ha proseguito Tridico. Tuttavia, il beneficio complessivo effettivamente erogato è determinato sottraendo dall’importo spettante dell’assegno la quota di reddito di cittadinanza riferibile ai figli minori che fanno parte del nucleo familiare.
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