La Rita permette di anticipare i tempi della pensione, attraverso la rendita ottenibile dalla pensione integrativa. Vediamo nel dettaglio la misura.
Si chiama Rita, Rendita Integrativa Temporanea Anticipata e permettere di avere accesso alla pensione anticipata, come stabilito dalla legge di Bilancio 2017 e dalla successiva legge di Bilancio 2018, che ne ha confermato l’applicazione. La Rita consente di anticipare i tempi della pensione, attraverso la rendita ottenibile dalla pensione integrativa. Per poterne usufruire bisogna essere inoccupato; avere una previdenza integrativa; avere la mancanza di cinque anni dai requisiti per la pensione obbligatoria, Inps o di altro Ente di previdenza.
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In questo modo, i lavoratori che hanno perso il lavoro, che non ce l’hanno ma che sono iscritti a una delle forme pensionistiche complementari in regime di contribuzione definita, possono andare in pensione già a 57 anni nel caso in cui mancano dieci anni dal pensionamento. Nel caso in cui ne manchino cinque, l’età slitta a 62 anni. Dunque, per poter ottenere la Rita bisogna:
- essere iscritti ad un fondo di previdenza integrativa
- aver cessato l’attività lavorativa
- aver maturato entro 5 anni dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia
- aver maturato almeno 20 anni di contributi nei regimi obbligatori di appartenenza.
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Chi usufruisce della rendita integrativa per la pensione anticipata percepisce la somma accumulata come se fosse una rendita anticipata, data per non più di 5 anni , che può essere erogata a cadenza mensile, bimestrale o trimestrale. La rendita riscattata può avvenire nel caso in cui il lavoratore decida di riscattare tutto il capitale accumulato nel fondo della previdenza complementare. In questo caso, si rinuncia alla pensione integrativa in toto. Oppure, il lavoratore può decidere di riscattare solo una parte del capitale accumulato nel fondo della previdenza complementare. In questo caso, la pensione integrativa viene decurtata dalla somma attinta per sfruttare l’opzione.