Novità in arrivo sul 5 per mille, la facoltà che il contribuente italiano ha di destinare una quota delle proprie tasse a opere di particolare rilievo sociale.
Il 5 mille cambia e, secondo Il Corriere, “migliora” . Con “5 per mille” si intende la facoltà che il contribuente italiano ha di destinare una quota delle proprie tasse a opere di particolare rilievo sociale. Ci sono delle novità che riguardano innanzitutto l’ampliamento della platea dei soggetti ammessi al contributo e l’innalzamento della soglia minima erogabile a ciascun ente. Inoltre, tra le novità ci sono l’obbligatorietà della rendicontazione delle attività realizzate e la riduzione a un anno dei tempi di assegnazione delle risorse.
Leggi anche: Viaggiare risparmiando, i trucchi per una vacanza low cost
Tra i potenziali beneficiari del 5 per mille nella categoria degli “enti del volontariato”, potranno rientrare tutti gli enti iscritti al nuovo Registro unico del Terzo settore: Onlus, organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e fondazioni riconosciute che operano nei settori Onlus, enti privati senza scopo di lucro con finalità solidaristiche. Per quanto riguarda la soglia minima erogabile a ciascun ente, questa passa da da 12 a 100 euro. Gli enti dovranno effettuare rendicontazione e una relazione illustrativa delle attività svolte, documenti che i beneficiari di somme superiori a 20 mila euro dovranno pubblicare sul proprio sito e trasmettere all’amministrazione competente, pena una sanzione pecuniaria pari al 25% di quanto percepito, in ottica di maggiore trasparenza.
Leggi anche: Bonus mobili, fino a 16.000 euro per la detrazione Irpef del 50%: come funziona
Un’altra novità riguarda i tempi di erogazione. A partire dal 2021 gli enti riceveranno così le erogazioni non più a due ma a un anno di distanza rispetto all’espressione delle preferenze. “Una modifica importante sia per le associazioni che beneficiano del 5 per mille, che hanno così la possibilità di pianificare meglio le attività finanziate grazie a contribuenti, sia per chi ha apposto la sua firma sulla dichiarazione dei redditi, che ha modo di verificare in tempi ragionevoli come sono stati spesi i soldi che ha scelto di destinare a un particolare ente”, spiega Annalaura Anselmi, direttore della raccolta fondi di Medici Senza Frontiere.
Rimane inoltre il tetto finanziario oltre il quale quanto destinato con il 5 per mille torna a disposizione del bilancio dello Stato, anche se la Legge di bilancio 2020 lo ha alzato a 510 milioni per il 2020, a 520 milioni per il 2021 e di 525 milioni dal 2022.