Tutte le novità sulla riforma del fisco, dalla nuova Irpef alla patrimoniale. Ecco le proposte dei partiti e cosa potrebbe cambiare.
Abbassare le tasse che gravano sul ceto medio sembra essere l’obiettivo di tutti i partiti politici italiani. Negli ultimi giorni, sta prendendo piede l’ipotesi di una riforma del fisco che dovrebbe riguardare, in particolare, la revisione del terzo scaglione dell’Irpef, quello che va dai 28 ai 55mila euro. In questi casi, l’aliquota si alza di 11 punti percentuali, passando dal 27% al 38%. Una percentuale troppo alta ed è per questo che, sostengono i partiti, l’aliquota necessita di essere rivista.
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Tuttavia, a fronte di un obiettivo comune, le modalità della riforma variano in base ai partiti. Lega, Forza Italia e M5S propendono per una riduzione delle aliquote passando dalle cinque attuali a tre. In questo caso, la misura è comunque di mediazione: il vero obiettivo resta la tassa piatta su tutti i redditi. D’altra parte, Pd e Leu preferiscono il modello tedesco, che garantisce la progressività grazie ad un algoritmo: il peso fiscale aumenta in armonia matematica con l’aumentare del reddito.
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Le proposte dei partiti
Un altro obiettivo della Lega è quello di mantenere il regime forfettario per le partite Iva ed estenderlo con un’aliquota del 20% fino ai redditi di 100.000 euro. Il Pd, invece, insiste su una tassa di successione con un’aliquota del 20% sopra i 5 milioni di euro. Si oppone Forza Italia, che propone di abolirla completamente. LeU propone una patrimoniale progressiva fino all’1% sopra una certa soglia di reddito: in questo caso, verrebbero però contemporaneamente eliminata l’Imu e le altre imposte che gravano sui patrimoni. Italia Viva sia Forza Italia sostengono invece l’abolizione dell’Irap, mentre il Pd propone di reintrodurre l’Iri, l’Imposta sul reddito d’impresa, con un aliquota al 24%.
Ancora, Forza Italia e Lega prevedono una “No tax area” e la “pace fiscale” con un condono sul “magazzino” di cartelle di difficile riscossione. Questo emerge dai documenti depositati in commissione Finanze di Camera e Senato da tutti i gruppi politici, in vista di una proposta parlamentare che dovrà essere prodotta entro il 30 giugno. La riforma del fisco deve essere approvata dal Consiglio dei Ministri entro il 31 luglio.