A che punto è la classifica per il cashback? Ecco quanti pagamenti servono come soglia necessaria per risultare tra i primi 100mila utenti che potranno ottenere il bonus da 1500 euro.
Ad oggi, 9 giugno, la classifica aggiornata del cashback vede 533 pagamenti come soglia necessaria per risultare tra i primi 100 mila utenti che potranno ottenere il bonus da 1.500 euro al termine del primo semestre dell’iniziativa. La classifica è basata sui pagamenti emessi fino a lunedì 7 giugno, secondo quanto riportato sull’app Io. Quella definitiva sarà pubblicata entro e non oltre il 10 luglio. Manca infatti poco meno di un mese per i rimborsi cashback. È fissata per il 30 giugno la scadenza per il primo dei tre periodi, di sei mesi ciascuno, in cui si articola il programma. Dal 1° luglio ed entro il 29 agosto, Consap, la società che gestisce i rimborsi, effettuerà un bonifico dell’ammontare del rimborso a cui si ha diritto direttamente sull’Iban che il richiedente ha segnalato nel momento in cui ha aderito al programma. I rimborsi possono essere di due tipi.
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Il primo, quello classico, consiste in un rimborso del 10% fino a 150 euro delle spese effettuate dall’inizio di gennaio alla fine di giugno, se il richiedente abbia effettuato almeno 50 operazioni con uno strumento di pagamento elettronico. Il bonus è calcolato sul valore complessivo delle transazioni effettuate nel periodo di riferimento. Il secondo è il “Super Cashback” ed è forfettario, sulla base di una graduatoria. I primi 100mila che hanno totalizzato il maggior numero di transazioni ottengono 1.500 euro. Come già detto, stando alla classifica aggiornata al 9 giugno, servono 533 pagamenti come soglia necessaria per risultare tra i primi 100 mila utenti che potranno ottenere il bonus da 1.500 euro al termine del primo semestre dell’iniziativa.
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In caso di mancato o inesatto accredito dei rimborsi, è possibile presentare reclamo online a Consap entro i 120 giorni successivi all’ultimo giorno del mese nel quale è previsto il pagamento. Complessivamente, sarà possibile ottenere un rimborso massimo di 300 euro all’anno, erogati su base semestrale a condizione che siano stati effettuati almeno 50 pagamenti elettronici fino a un massimo di 150 euro. Per ciascun pagamento può essere conquistato un cashback massimo di 15 euro. Sono accettati i pagamenti con carte di credito, carte di debito, PagoBancomat, Satispay, Bancomat Pay, Apple Pay, Google Pay.
In vista della chiusura del primo semestre del programma, sono stati avviati controlli capillari sulle operazioni sospette fatte in questi mesi per aumentare il numero dei pagamenti e sperare di rientrare nell’assegnazione del Supercashback. La corsa per ottenere il rimborso ha significato anche la corsa ai trucchi e ai piccoli escamotage. Uno dei più usati è quello dei mini pagamenti. Ovvero transazioni minime ma maggiori, così da accumulare “punti”.
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Il governo aveva annunciato provvedimenti al riguardo. E così è stato. In vista della chiusura del primo semestre del programma sono stati avviati controlli capillari sulle transazioni definite “anomale, ricorrenti, di importo irrisorio ed effettuate in numero elevato presso lo stesso esercente lo stesso giorno”. Agli utenti viene inviato un messaggio che avvisa del controllo, per dare 7 giorni di tempo per provare eventualmente che si tratti di un errore. Questi primi controlli riguardano soprattutto il conteggio del numero delle operazioni, che alcuni avrebbero potuto voler alterare per ottenere il “Supercashback”.
PagoPa sta inviando l’alert a coloro che sono sospettati di aver movimentato transazioni per ottenere un punteggio più elevato per il conseguimento del premio da 1.500 euro effettuate nel primo semestre 2021. “Italia Oggi” spiega che il meccanismo di segnalazione automatica prevede che sulle transazioni inviate al sistema si incrocino quattro criteri:
• l’irrisorietà della spesa;
• il numero elevato di transazioni irrisorie;
• la loro ricorrenza;
• il luogo in cui avvengono.
Se il sistema di PagoPa rileva l’anomalia, l’utente riceverà un messaggio proprio nell’App Io con una richiesta di chiarimenti da inoltrare entro 7 giorni al ministero dell’economia. La richiesta deve essere inoltrata compilando un modello allegato al messaggio recapitato sull’App. Se non si forniscono chiarimenti entro 7 giorni, automaticamente le transazioni sospette sono cancellate facendo scalare l’utente nella classifica o anche ai fini del numero di transazioni per ottenere il rimborso standard.
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