Tutto quello che c’è da sapere sull’Ape sociale: cos’è, come funziona e i requisiti per ottenerla.
L’Ape Sociale è una misura introdotta in via sperimentale con la legge di bilancio 2017, destinata a soggetti in determinate condizioni. L’indennità viene erogata dall’Inps ed è a carico dello Stato: si rivolge a soggetti aventi determinate condizioni, che abbiano compiuto almeno 63 anni di età, e che non siano già titolari di pensione diretta in Italia o all’estero. Prima della domanda di prestazione dell’agevolazione, i soggetti devono presentare domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso al beneficio entro i termini e le scadenze previste. Le domande di riconoscimento delle condizioni per l’accesso all’Ape sociale e di accesso al beneficio devono essere indirizzate alle sedi territoriali Inps di competenza e presentate in modalità telematica.
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L’indennità è corrisposta fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia, ovvero fino al conseguimento della pensione anticipata o di un trattamento conseguito anticipatamente rispetto all’età per la vecchiaia. L’indennità decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda di accesso al beneficio ed è corrisposta ogni mese per 12 mensilità nell’anno. L’indennità è pari o all’importo della rata mensile di pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione, se inferiore a 1.500 euro; oppure, è pari a 1.500 euro, se la pensione è pari o maggiore. Durante il godimento dell’indennità non spetta contribuzione figurativa né gli assegni al nucleo familiare. Il trattamento, in caso di decesso del titolare, si esaurisce.
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L’Ape Sociale spetta ai lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria dei lavoratori dipendenti o alle forme sostitutive ed esclusive della medesima. Spetta anche a quelli iscritti alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi o alla Gestione Separata a patto che:
Il sussidio spetta anche a coloro che, al momento della presentazione della domanda, assistono da almeno 6 mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità o un parente o un affine di secondo grado convivente, qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti, e sono in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni.
Inoltre, l’Ape sociale spetta anche a coloro che hanno una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74% e sono in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni. Oppure, ai lavoratori dipendenti in possesso di almeno 36 anni di anzianità contributiva e che abbiano svolto da almeno sette anni negli ultimi 10 ovvero almeno sei anni negli ultimi sette una o più delle seguenti attività considerate gravose.
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