Il “Fondo per il sostegno alle attività economiche chiuse”, istituito per l’anno 2021 nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, prevede una dotazione di 100 milioni di euro.
Nel Decreto Sostegni Bis sono state introdotte ulteriori misure in favore delle attività e delle imprese che hanno subito maggiore danno a causa del Coronavirus. Tra queste, la sospensione delle attività di riscossione, la moratoria sui prestiti, i contributi per i pagamenti degli oneri elettrici, l’ esenzione sulla Tari e crediti d’imposta per canoni di locazione. Un ulteriore misura in sostegno delle attività è un “Fondo per il sostegno alle attività economiche chiuse”, istituito per l’anno 2021 nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico. Il fondo prevede una dotazione di 100 milioni di euro.
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L’obiettivo è quello di favorire la continuità delle attività economiche che, per effetto delle misure restrittive nel periodo intercorrente fra il 1° gennaio 2021 e la data di conversione del presente decreto, hanno dovuto chiudere per un periodo complessivo di almeno 4 mesi. I beneficiari e l’ammontare dell’aiuto saranno determinati con successivo decreto del Ministero dello sviluppo economico, che dovrà essere adottato entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del Sostegni bis e tenendo conto delle misure di ristoro già adottate per specifici settori economici e dei contributi a fondo perduto già previsti in precedenza.
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Tra le ipotesi al vaglio ci sarebbe anche ad un ulteriore spesa di 1,6 miliardi di euro, per la cosiddetta internazionalizzazione delle imprese. Queste sono automaticamente escluse dai cofinanziamenti a fondo perduto che possono essere concessi con un massimale di 15%, entro il 31 dicembre 2021. L’ulteriore fondo, verrà erogato tenendo conto di risorse a disposizione e dell’ammontare complessivo delle domande di finanziamento. Inoltre, nello stato di previsione del Ministero dell’interno, dovrebbe essere presente un fondo con una dotazione di 600 milioni di euro per l’anno 2021, finalizzato alla concessione da parte dei comuni di una riduzione della Tari in favore delle predette categorie economiche.
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