Attenzione al Cashback! Raggiungere la quota economica fissata, ma non il numero di transazioni necessario per ottenere il rimborso può non bastare!
Il bonus cashback è una misura introdotta dall’esecutivo Conte volta a contrastare l’evasione fiscale. Il programma prevede un rimborso del 10% che può arrivare ad un massimo di 150 euro per gli acquisti effettuati tramite pagamento elettronici. L’obiettivo è spingere gli acquirenti ad evitare l’utilizzo del contante. Le transazioni elettroniche, infatti, sono tracciate e quindi meno tendenti all’evasione. Alla fine di ogni semestre è previsto tra l’altro un super cashback, dal valore di 1500 euro destinato ai primi 100 mila utenti che avranno registrato il maggior numero di transazioni nel semestre di riferimento.
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E’ iniziata così la corsa per ottenere il rimborso e scalare la classifica. Il 30 giugno 2021 si chiude infatti il primo semestre del cashback e entro la stessa data sarà possibile entrare nella classifica dei 100.000 consumatori più avvezzi all’uso di mezzi di pagamento tracciabili. La classifica definitiva sarà visualizzata il 10 luglio 2021, dopo che saranno contabilizzate tutte le spese effettuate dai partecipanti al programma.
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Eppure, raggiungere la quota economica fissata, può non bastare. Conta anche il numero di transazioni necessarie per intascare la somma. A dicembre, quando il cashback era stato lanciato in via sperimentale, l’obiettivo era di appena 10 operazioni valide per un massimo di 150 euro. Cioè, servivano circa una decina di transazioni per ottenere poi il bonifico. Così, chi aveva fatto 8 o 9 operazioni, senza finalizzare l’ultima, ha perso! Conviene, quindi, ribadire il dato per non ripetere l’errore. Non è solo importante raggiungere i 150 euro, ma arrivare a quota 50 acquisti . Conviene inoltre ricordare che è possibile ottenere 150€ anche da più carte all’interno di una stessa famiglia, purché l’intestatario non sia lo stesso. Terminate le 50 operazioni su una carta , è possibile avviare l’iter su un’altra.
La corsa per ottenere il rimborso ha significato anche la corsa ai trucchi e ai piccoli escamotage. Uno dei più usati è quello dei mini pagamenti. Ovvero transazioni minime ma maggiori, così da accumulare “punti”. Dall’inizio dell’anno sono stati diversi gli episodi di questo tipo, in particolar modo quelli relativi ai distributori di benzina. L’ultimo, in ordine di tempo, è avvenuto a Mortara, in provincia di Pavia, dove un individuo ha effettuato un rifornimento di 60 centesimi con 6 transazioni da 10 centesimi. Il gestore, di conseguenza, ci ha rimesso in termini commissioni, più elevate dell’incasso.
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C’è poi la questione relativa agli acquisti online. Su Amazon ma anche nei grandi supermercati è possibile acquistare delle carte di debito con credito precaricato, appartenenti al circuito Visa o Mastercard. Per poter rientrare in classifica, è possibile acquistarle con carta di credito precedentemente registrata sull’app Io. Si ottiene così il 10% di rimborso sulla transazione effettuata. In seguito si può registrare la carta usa e getta sull’app Io, così da poter beneficiare di un ulteriore 10% di cashback. Il rimborso, in questo caso, aumenta al 20%. Infine, un altro trucco utilizzato è quello del reso. L’app Io, infatti, non rileva la restituzione della merce ma solo il pagamento!
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