Nel 2020 sono stati persi quasi 2.000 euro di consumi pro capite. Questo quanto emerge dal rapporto Confcommercio-Censis sull’impatto della pandemia sui consumi delle famiglie italiane.
Nell’anno della pandemia sono stati persi 1.831 euro pro capite di consumi. A causa dell’incertezza e della paura legata alla perdita del reddito, si è verificato invece un aumento del risparmio, +82 miliardi nel 2020. A dirlo, il rapporto Confcommercio-Censis sull’impatto della pandemia sui consumi delle famiglie italiane. Dal report emerge che i lavoratori indipendenti sono i più colpiti dagli effetti economici della pandemia. Inoltre, proprio la concentrazione delle perdite su questa categoria rallenta la ripresa. Gli acquisti maggiormente effettuati dall’inizio dell’emergenza Covid sono i dispositivi hardware (22,8%); abbonamenti a Pay Tv e piattaforme televisive in streaming (18,8%); installazione di connessioni Internet più veloci (18,7%). Dallo studio emerge anche che il 18% delle famiglie ha modificato le abitudini alimentari cercando prodotti di maggiore qualità.
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Degli 82 miliardi di euro nella media del 2020 di risparmio, 66 miliardi sarebbero detenuti in forma liquida. Secondo gli esperti, questo fattore sarà la molla per la ripresa che scatterà quando le restrizioni verranno meno. Tuttavia, ad oggi, le famiglie guardano al domani con un occhio maggiore di fiducia. Per quasi 2 intervistati su 3 non è cambiato nulla in termini di risorse messe da parte insieme al reddito correntemente percepito. C’è anche chi, durante la pandemia, non ha perso nulla: dipendenti pubblici e i pensionati.
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Dalle categorie meno colpite potrebbe venire quindi una futura ripresa. Ma i ristori sono essenziali per arrivare alla ripresa con un tessuto produttivo vitale e pronto a fare la sua parte. ‘”La pandemia si sta attenuando e ci sono le condizioni per ripartire in sicurezza. Le imprese hanno bisogno di più normalità e certezze per poter pianificare le loro attività. A cominciare da sostegni più robusti che devono ancora arrivare. Occorre accelerare per recuperare le perdite e rafforzare una crescita economica che è ancora troppo debole”, ha dichiarato il presidente Confcommercio Carlo Sangalli.
Per il 2021, gli italiani preferiscono spendere per aumentare il comfort domestico: al primo posto l’acquisto di prodotti tecnologici (32,9%); seguono elettrodomestici e mobili per la casa (31%); la ristrutturazione dell’abitazione (28,2%). Si prevede un incremento della dotazione familiare di tecnologia, mentre sembra “esserci una riscoperta dell’abitazione come luogo che produce benessere complici anche i diversi incentivi alle ristrutturazioni e alle manutenzioni straordinarie”. Anche l’automobile sarà un polo di spesa, spinto anche dai bonus.
Il report ha analizzato anche la spesa alimentare: il 65,3% delle famiglie non ha mutato le proprie abitudini alimentari; il 17,1% ha peggiorato le proprie abitudini; un altro 17,6% che ha invece optato per la ricerca di prodotti di maggiore qualità. Infine, anche la salute è una priorità per il 44,9% degli intervistati, si divide tra il tema fondamentale del ritorno al lavoro (36,4%) e quello del recupero di fiducia nel futuro (18,7%).
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