Cos’è Setai, l’app che valuta l’impatto del cibo sull’ambiente

Cosa c’è da sapere su Setai, l’app che fornisce in tempo reale dati sugli alimenti che acquistiamo, per spingere ad un consumo critico e sostenibile. 

Se ti stai chiedendo come fare per sapere quanto è sostenibile il cibo che compri ogni giorno, la risposta è in Setai. L’applicazione, sviluppata dagli italiani Andrea Longo ed Edoardo Danieli, con l’apporto scientifico di eAmbiente, funziona sugli smartphone e permette di calcolare la sostenibilità di un prodotto inquadrando il codice a barre. La particolarità di Setai è che non solo fornisce informazioni sui valori nutrizionali e sulla qualità degli ingredienti, ma calcola anche l’impatto ambientale del prodotto ricostruendo le emissioni di gas serra generate durante tutto il ciclo produttivo.

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In questo modo, il consumatore può valutare un acquisto agendo in un’ottica di sostenibilità, valutando le conseguenze sul pianeta. L’app si basa su due parametri: la qualità dei valori nutrizionali e degli ingredienti e l’impatto ambientale. Per ogni parametro, offre dei valori numerici con una scala che va da uno a dieci e con colori dal verde al rosso. “Se tutti gli italiani usassero Setai per stabilire l’impronta di carbonio dei prodotti alimentari, tutti sarebbero sensibilizzati all’acquisto”, afferma Gabriella Chiellino, presidente di eAmbiente, socia di Setai. Chiellino evidenzia, inoltre, come oggi i consumatori non siano ancora informati del gigantesco impatto che la produzione di cibo ha sul riscaldamento globale: “Le emissioni derivanti dalla produzione del cibo superano il 25% del totale delle emissioni prodotte dall’uomo”.

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Come funziona Setai?

Setai attinge alle informazioni contenute in alcuni database certificati dall’Unione Europea e dalle principali università, che assegnano a ciascun prodotto finito una categoria di riferimento in base alle sue emissioni di anidride carbonica fin dall’inizio del ciclo produttivo. A questo si sommano parametri legati al processo di trasformazione industriale; al metodo di trasporto utilizzato; all’intera filiera produttiva. L’obiettivo è spingere ad un consumo critico e più sostenibile, sensibilizzando il consumatore proprio nel momento dell’acquisto. L’idea, però, è anche di rivolgersi a chi produce, “fornendo uno strumento intuitivo alle aziende che vogliono mostrare in etichetta i dati sull’impatto ambientale dei propri prodotti“, spiegano gli ideatori dell’app.

Il prossimo obiettivo sarà quello di implementare i dati , indicando il dispendio d’acqua necessario per la produzione del prodotto e gli eventuali prodotti chimici utilizzati in fase di produzione e trasformazione. In questo modo, si cerca di fornire un quadro completo dell’ecosostenibilità legata ai cibi.

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