Novità per le partite Iva rimaste fuori dai ristori. In arrivo un nuovo bonus: ecco chi ne ha diritto e i requisiti per richiederlo.
Il Decreto Sostegni Bis dovrebbe essere approvato dal Consiglio dei Ministri entro la fine di questa settimana, anche se il testo non è stato definito in toto. Arrivano però delle novità circa l’ultimo Sostegni del 22 marzo scorso, il primo provvedimento economico del Governo Draghi. Già in quel Decreto erano state messe a punto una serie di misure in favore dei titolari di partita IVA e delle imprese. Per le partite Iva attivate dall’1 gennaio al 31 dicembre 2018, sarà erogato un bonus nella misura massima di 1.000 euro per il 2021, a patto che l’attività sia iniziata nel corso del 2019.
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Il contributo è riconosciuto alle start-up, se questo però non hanno diritto al contributo a fondo perduto previsto dal decreto Sostegni. Il bonus previsto non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi e non concorre alla formazione della base imponibile Irap. Il contribuente può anche richiedere il bonus di 1.000 euro nella sua totalità, sotto forma di credito di imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione, presentando il modello F24 tramite i servizi telematici resi disponibili dall’Agenzia delle Entrate.
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Novità anche per quanto riguarda le Start-up. Nella bozza che circola in queste ore è prevista un’agevolazione per chi investe nelle start-up e nelle PMI innovative. L’avente diritto sarà esonerato dal pagamento fino al 2025 dell’imposta al 26% dovuta sulle plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni. Per poter beneficiare di questa agevolazione fiscale però sarà necessario procedere al reinvestimento delle plusvalenze in start-up o PMI innovative.
Intanto, c’è tempo fino al 28 maggio per presentare domanda per il contributo a fondo perduto previsto dal decreto Sostegni del 22 marzo 2021. Ad oggi sono oltre 4 i miliardi di euro erogati per i contributi a fondo perduto dall’Agenzia delle Entrate a imprese e professionisti. Per potere avere accesso al contributo, il soggetto deve aver conseguito, nell’anno 2019, un ammontare di ricavi o compensi non superiore a 10 milioni di euro. Inoltre l’importo della media mensile del fatturato e dei corrispettivi deve essere inferiore almeno del 30% rispetto all’importo della media mensile del fatturato e dei corrispettivi relativi all’anno 2019. Oppure, la partita Iva deve essere attiva a partire dal 1° gennaio 2019.
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